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Modelli ferroviari: i treni della collezione HZERO

Ogni anno le teche raccontano una nuova storia delle ferrovie

La collezione del museo HZERO è costituita da modelli ferroviari di varie epoche, la maggior parte dei quali circolano sul plastico del museo, mentre i restanti vengono esposti nelle teche al primo piano del museo. Grazie anche a una serie di prestiti da parte di collezionisti privati, ogni anno le teche al primo piano si rinnovano, ampliando lo sguardo sulla storia delle ferrovie di varie epoche e di diversi paesi. In questo momento sono esposti i modelli famosi per i loro record di velocità e i treni che hanno fatto la storia delle ferrovie statunitensi.

 

 

Treni dei record di velocità

Treni
storici americani

Modelli realizzati a mano

Dal proiettile giapponese Shinkansen al TGV, dal Settebello al tedesco Ice 4

Il museo HZERO offre, nelle teche del primo piano, un viaggio intorno al mondo, passando in rassegna i treni che hanno registrato i record di velocità.

A partire dal giapponese Shinkansen, conosciuto come “treno proiettile” e inaugurato nel 1964 per i Giochi Olimpici di Tokyo per collegare la capitale ad Osaka in poco più di tre ore. Il 15 aprile 2015 l’elettrotreno a levitazione magnetica Shinkansen Serie L0 ha stabilito il record mondiale di velocità su rotaia con 590 km/h. In vetrina il modello serie Shinkansen 0, 1964, in scala Z (1:220), prodotto da Atlas Editions Models, e il modello serie Shinkansen N700 in scala N (1:160), prodotto da TOMIX.

Dal Giappone all’Italia con l’Elettrotreno ETR 300 “Settebello” (1952-1959) che ha rappresentato il design Made in Italy con il suo inconfondibile allestimento firmato da Gio Ponti e Giulio Minoletti. Raggiungeva una velocità di 160-200 km/h viaggiando nella tratta Milano-Roma ed era composto da sette carrozze e da due salottini belvedere di prima classe dotati di un vetro panoramico. Viaggiare sul Settebello era un’esperienza unica, paragonabile a quella dell’Orient Express.  Il modello in vetrina in scala H0 (1:87) è stato prodotto da ACME ed è stato gentilmente prestato dall’Associazione Fermodellistica Pratese.

Andiamo in Francia con Le Capitole, SNCF (1960),un treno rapido dalla livrea rossa che a partire dal 1960, collegò le stazioni di Parigi Austerlitz e Tolosa Matabiau per un totale di 713 km fornendo un servizio di sola prima classe. Il nome dato dalla società ferroviaria è un omaggio al Campidoglio (Capitole) di Tolosa, municipio della città. Dal 28 maggio 1967, questo super treno viaggiò a 200 km/h, e fu l’unico convoglio europeo che con un servizio regolare riuscì a raggiungere una velocità simile, completando il viaggio in sole sei ore. Il modello in vetrina in scala H0 (1:87) è composto da una motrice Roco con carrozze REE Models ed è stato gentilmente prestato dal collezionista Alessandro Bottai.

Restiamo in Francia per il TGV, SNCF (1981), caratterizzato dalla livrea arancio e argento. Le carrozze si differenziavano per la loro funzione: quelle per i passeggeri di prima classe, per la strumentazione e per chi viaggiava in seconda classe. Questo treno era in grado di raggiungere 260km/h collegando Parigi a Lione in sole 2 ore e 40 minuti. Nelle teche il modello TGV 001 in scala H0 (1:87), prodotto da Lima e il modello TGV Duplex in scala H0 (1:87), prodotto da Mehano.

Ultima tappa in Germania per l’ICE4, DB AG (1991). A partire dagli anni Ottanta, la società ferroviaria tedesca iniziò a investire sulla linea alta velocità e nel 1985 il prototipo Intercity Express -ICE-V raggiunse i 406,9 km/h. Dal 1991 la flotta di questi treni dalla livrea bianca e rossa entrò in servizio e iniziò a collegare la Germania con gli stati confinanti: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Svizzera. Il modello in vetrina in scala H0 (1:87) è stato prodotto da PIKO.

La storia delle ferrovie americane in mostra

Il viaggio a bordo dei treni americani comincia con il 20th Century Limited (1902) che correva dalla stazione di New York City a quella di Chicago seguendo il corso del fiume Hudson. Il 15 giugno 1902 fece la sua prima corsa in 20 ore e ben tre minuti di anticipo. Nel 1928 venne nominato “il treno più redditizio al mondo”. Nel 1938 subì notevoli modifiche con l’introduzione dei treni in stile Art Déco progettati dal designer di Brooklyn Henry Dreyfuss che conferì un aspetto aerodinamico, un muso a proiettile e un nuovo colore alle locomotive e alle carrozze passeggeri: blu e grigio, i colori di New York City. Il modello in vetrina in scala H0 (1:87) è stato prodotto da MTH ed è stato gentilmente prestato dal collezionista Stefano Casini.

Andiamo sull’altra costa per il Super Chief, Santa Fe (1936), conosciuto anche come “Treno delle stelle” per la frequentazione delle star hollywoodiane, che effettuò la sua prima corsa da Los Angeles a Chicago il 12 maggio 1936. Entrò in servizio nel 1937 caratterizzato da una livrea rosso, giallo e argento riprendendo lo schema di colori dei copricapi indigeni. Il modello in vetrina in scala H0 (1:87) è composto da una motrice prodotta da MTH e da carrozze Walthers. Il treno è stato gentilmente prestato dal collezionista Stefano Casini.

E poi un grande classico: la Big Boy, Union Pacific (1941-1944), la più grande locomotiva a vapore del mondo, prodotta nel 1941 e conosciuta con questo simpatico appellativo. Si racconta che il nome derivi da una scritta lasciata da un meccanico dell’impresa di costruzioni con un gessetto bianco che così marcò la livrea nera. La compagnia ferroviaria Union Pacific Railroad produsse 25 esemplari di queste locomotive alimentate a carbone, con un motore da 6250 cavalli, allo scopo di trainare treni merci di oltre 3500 tonnellate nelle zone montane dallo Utah al Wyoming. Queste locomotive erano capaci di raggiungere i 130 km/h. A causa degli elevati costi del carbone, dopo venti anni di servizio le locomotive vennero ritirate. Il modello in vetrina in scala H0 (1:87) è stato prodotto da Rivarossi ed è stato acquisito dal museo dalla collezione privata di Dario Paladini.

Altro modello in esposizione la Locomotiva EMD G7 (1949-1954), progettato da Dick Dilworth per rispondere alla domanda di un treno da 15000 cavalli che richiedesse un basso costo di produzione. La soluzione prese il nome GP (Geep o General Purpose): una macchina adatta al trasporto merci, al servizio passeggeri, e al lavoro da ferrovia. In cinque anni vennero prodotti 2610 esemplari che circolarono in ben 74 reti ferroviarie. Il modello in vetrina in scala H0 (1:87) è stato prodotto da Life Like Trains ed è stato gentilmente prestato ed invecchiato dal nostro modellista Niccolò Fuso.

Ci sono anche tanti modelli in ottone realizzati a mano tra cui, la Gru Log Loader, una macchina usata dalle compagnie forestali per caricare tronchi sui treni merci, la Locomotiva Mallet, (Uintah Railway) che deve il suo nome all’ingegnere svizzero che pensò di dotare questi convogli di due motori, uno ad alta pressione montato sul telaio e l’altro inserito sulla parte anteriore; la Locomotiva Shay, (West Side Lumber Co), brevettata nel 1881 dal professore, fisico, ingegnere civile, e taglialegna Ephraim Shay, per trasportare la legna  con più facilità evitando l’utilizzo delle slitte da neve; la Locomotiva Heisler (West Side Lumber Co), una macchina potente e versatile, utile sia per le operazioni di disboscamento in montagna che per il trasporto del legname. Tutti questi modelli sono in scala 0n3 (1:43) e sono stati gentilmente prestati dal collezionista Maurizio Pini.