I modelli ferroviari della collezione di HZERO

La collezione del museo HZERO è costituita da modelli ferroviari di varie epoche, la maggior parte dei quali circolano sul plastico del museo, mentre i restanti vengono esposti nelle teche al primo piano del museo. In occasione del suo primo compleanno a giugno 2023, HZERO ha festeggiato presentando nuovi modelli di treni in scala 1:87 e scala 0 in collaborazione con il fermodellista Paolo Ruggini, l’Associazione Fermodellistica Pratese e la famiglia Conti. Lasciati trasportare dagli incredibili dettagli e dalla maestria artigianale di queste miniature, un viaggio emozionante sui treni più famosi del mondo ti attende.

I modelli di treni esposti da HZERO
I treni europei a partire dal lusso dell’Orient Express

Dalla collezione Ruggini provengono i treni che hanno fatto la storia delle ferrovie d’Europa e delle macchine a vapore come il leggendario treno di lusso Orient Express. Nato da un’idea dell’imprenditore belga George Nagelmackers, poi aiutato dal re del Belgio Leopoldo II, grande appassionato di ferrovie, l’Orient Express permise per la prima volta ai passeggeri di percorrere la tratta Parigi-Costantinopoli con tutti i comfort senza fermarsi alle frontiere e stipulando contratti con ben otto paesi.
Nobili, banchieri, politici, misteriose spie, famosi artisti, scrittori e rinomati scienziati utilizzavano l’Orient Express non solo per turismo o viaggi di affari, ma anche come centro congressi itinerante. Un treno entrato nell’immaginario collettivo, protagonista nella letteratura e nel cinema, grazie alle sue lussuose vetture con letti rivestite esternamente da un’elegante livrea blu con filetti dorati arricchite all’interno da raffinate decorazioni e legni pregiati, alcune delle vere e proprie suite con toilette privata, carrozze ristorante e bar nelle quali venivano servite prelibate pietanze.
Tra i treni di lusso potrai ammirare anche la “Versailles su ruote” costruita secondo il gusto e il progetto di re Ludovico II di Baviera, l’eccentrico monarca raccontato da scrittori e registi. Con il suo stile Luigi XIV, il treno del re aveva una carrozza privata dotata di riscaldamento e illuminazione; un’ampia zona giorno decorata e arredata con comodi divani; una zona notte con letto; una toilette con lavatoio e persino una carrozza panoramica con una vetrata centrale chiusa e terrazzini esterni coperti. Le altre carrozze erano destinate al Commissario di Viaggio, alle personalità di Corte, alla servitù, all’impianto di riscaldamento, alla cucina e alla relativa cambusa.
Il viaggio tra i convogli più belli d’Europa continua toccando tante altre tappe: dalla locomotiva a vapore del Gruppo 13 delle Ferrovie Francesi dell’EST, le più grandi e potenti macchine a vapore che abbiano mai viaggiato nel continente europeo, usate per il traino di prestigiosi e pesanti convogli espressi tra cui l’Orient Express, alla prima locomotiva a vapore utilizzata dalla Ferrovia Svizzera del Nord a partire dal 1847. Tappa in Germania con il treno a vapore tedesco del Wurttemberg del 1859 e poi in Svezia con la locomotiva a vapore tipo Sa delle Ferrovie Svedesi SJ datata 1930. Concludiamo il viaggio con le locomotive DB E 69 che sfrecciavano sulla linea bavarese secondaria Murnau – Oberammergau tra gli anni ’30 e gli anni ’80 e la Locomotiva SJ D del 1938 completamente in legno, usata per i passeggeri sulle linee Malmbanan e Stoccolma – Göteborg.

orient express

I treni italiani simbolo del made in Italy e del boom economico

Dalla collezione dell’Associazione di Prato e della famiglia Conti, provengono invece i treni che hanno caratterizzato l’Italia del dopoguerra divenendo simbolo del design made in Italy e del boom economico come il Settebello e l’Arlecchino.
Il primo è il treno ETR 300, da tutti conosciuto come ‘Settebello’ grazie all’inconfondibile allestimento firmato da Gio Ponti e Giulio Minoletti che lo ha fatto diventare uno dei simboli del design made in Italy. La sua velocita di 160-200 km/h e i suoi due salottini belvedere di prima classe dotati di un vetro panoramico con la cabina di comando sopra lo spazio dei passeggeri, conferivano al Settebello l’aspetto di un jet.
L’ETR 250, invece, realizzato nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma, fu prodotto in soli quattro esemplari apparendo come un Settebello in versione ridotta. Raggiungeva la velocità di 180-200 Km/h percorrendo la tratta Milano-Roma e fu ribattezzato “Arlecchino” per la colorazione pastello degli arredi interni che contraddistingue ognuna delle quattro carrozze: verde, giallo/oro, rosso e blu.
Altri incredibili esemplari italiani sono sicuramente le Locomotive Elettriche FS E 326, di fatto i primi locomotori elettrici veloci a corrente continua delle Ferrovie dello Stato, realizzati tra il 1928 e il 1932, e l’Elettrotreno FS ETR 20, considerato il progenitore dell’alta velocità italiana, un “treno record” che superò i 200 km/h e divenne simbolo dell’industria italiana all’estero comparendo alla EXPO di New York nel 1939. Ma non solo: troverai la prima locomotiva con alimentazione a corrente continua delle FS per svolgere servizio merci e passeggeri, la E 626, conosciuta come ‘tuttofare’ per essere stata anche uno dei primi treni navetta; e la Locomotiva Elettrica FS E 428, tra le più potenti del parco FS dal 1934 al 1958.

settebello

Gli esemplari di alto artigianato: i treni realizzati a mano

Tra i treni esposti nelle teche del primo piano, sarai rapito dai dettagli e dalla maestria artigianale di alcuni modelli realizzati a mano. Tra questi il Carro Tipo “F” delle Ferrovie dello Stato, realizzato a mano dal modellista Mario Bucciero. Si tratta di un carro tra i più diffusi in Italia e realizzati in 10.000 esemplari nel periodo tra le due guerre. Erano dedicati al trasporto di prodotti alimentari a due assi caratterizzati dal tetto a due falde con doghe rivestite in legno. Alcuni esemplari presentavano una forma particolare, tra questi il “cupolone” e quello definito “a monta alta”.
Facendo, invece, un salto nel passato della nostra città, troverai due modelli della primissima tranvia di Firenze. Quella a cavalli fu inaugurata nel 1879 e collegava Firenze a Peretola ed era gestita dalla Société Les Tramways Florentins, ribattezzata dai fiorentini “tramvai”. Nel 1898 la Belga elettrificò le sette linee che resteranno in circolazione fino al 1958.
Le nostre teche ospitano il tram della linea 1 che collegava Piazza della Signoria a piazza Giuseppe Berta (oggi piazza delle Cure) e il tram della linea 13 che da viale dei Colli arrivava fino a Piazzale Michelangelo. Due veri gioielli, realizzati in ottone da Francesco Conti e Adriano Betti Carboncini nel 1983. Ne esistono solo due esemplari e siamo felici di poterli ospitare nelle teche di HZERO.

tram storico Firenze