L’allestimento del plastico ferroviario

HZERO nasce come progetto in divenire, un costruirsi progressivo concepito per offrire un’esperienza coinvolgente e immersiva unica nel proprio genere. Sin dal proprio nome, che si riferisce a un termine tecnico usato nel modellismo per definire l’ordine di scala ma richiama anche una dimensione iper-tecnologica, il progetto unisce creatività e dedizione.

Il suo cuore pulsante è un’opera artigianale di altissimo livello: il plastico ferroviario realizzato nel corso di quarant’anni di appassionato lavoro. La maestria e dedizione che hanno permesso il perfezionamento costante del modello ferroviario trovano nell’allestimento di HZERO un perfetto dialogo con le nuove tecnologie, generando un’ambientazione sensoriale che nasce dall’incontro tra diversi linguaggi creativi.

Il percorso di visita prende il via a partire dal plastico ferroviario, protagonista di una vera e propria coreografia poetica di luci, suoni e proiezioni ideate appositamente dallo studio milanese Karmachina in collaborazione con il curatore Alberto Salvadori per enfatizzarne la resa scenica.

Il sistema di proiezioni riprende i dettagli del modello e li reinterpreta attraverso le tecniche dell’illustrazione e della motion graphic. Le animazioni che ne derivano amplificano le mille storie raccontate dal plastico ferroviario e le proiettano nel tempo e nello spazio, rievocando lo scorrere delle stagioni e i diversi momenti della giornata. La quarta dimensione è restituita anche dal sistema di illuminazione ideato dal light designer Angelo Linzalata, studiato per suggerire l’impressione dello scorrere del tempo attraverso il susseguirsi di diversi eventi atmosferici, dal temporale alla nevicata, dall’alba al crepuscolo.

L’ambientazione immersiva del museo HZERO è completata e arricchita dal paesaggio sonoro realizzato dal centro di ricerca, produzione e didattica museale Tempo Reale. Gli oltre cinquanta altoparlanti del sistema di diffusione sono pensati per creare delle precise e coinvolgenti sequenze di sonorizzazione ambientale, in completa sintonia con i movimenti dei treni nel modello ferroviario e con le video-proiezioni di Karmachina.

Lo spettacolo offerto dal plastico e dalla sua ambientazione diviene lo spunto di partenza per l’esplorazione di una passione incontrollabile, che dall’entusiasmo primigenio del suo creatore si dirama fino a coinvolgere un entourage di amici e professionisti uniti nella creazione di un universo parallelo. Dalla sinergia tra impegno professionale e spontaneità nasce il plastico ferroviario di HZERO, uno spazio aperto a ogni tipo di pubblico e dedicato al gioco inteso nella accezione più nobile del termine, come capacità di essere seri e leggeri allo stesso tempo.

 

AL PRIMO PIANO LA REALTÀ VIRTUALE DI HZERO CON VISORI E GREEN SCREEN 

 

L’esperienza del museo HZERO prosegue al primo piano dove grazie alla magia degli effetti speciali cinematografici e all’utilizzo delle nuove tecnologie è possibile esplorare il plastico HZERO in modo ancora più immersivo. 
Se al piano inferiore ci si imbatte nell'incredibile opera ludica e architettonica in tutta la sua realtà, al piano superiore è possibile diventare protagonisti e giocare con gli scenari del plastico, attraverso due postazioni gaming con visori e schermi e un angolo green screen che permette di scattarsi una fotografia all'interno delle ambientazioni del plastico.

Indossando i visori ci si cala al pari delle miniature percorrendo i vicoletti della città tra banchi del mercato, venditori di palloncini, fiorai, bar e negozi di porcellana. Tutto questo rimanendo comodamente seduti. Con la realtà virtuale è possibile addentrarsi all'interno del gemello digitale del plastico trasformato così in un videogioco. Questa versione del paesaggio è stata realizzata dal digital creator Stefano Concutelli, scansionando quello reale in scala H0 (1:87) per poi modellarlo e animarlo con diversi programmi 3D. 

La tecnica del green screen, invece, è uno degli effetti speciali più utilizzati dall'industria cinematografica. Chiamata così per il suo identificativo verde acceso, permette di sovrapporre un qualunque scenario al posto dello sfondo colorato che magicamente svanisce dando l'illusione che gli attori in scena si trovino in un altrove immaginario. Una volta che il paesaggio e le persone si sovrappongono nasce l'effetto speciale sullo schermo. Nel green screen del museo il pubblico può giocare simulando un'interazione con alcuni scorci del plastico ferroviario, scattando una foto in ricordo del viaggio in HZERO. Il risultato sarà l'unione delle due anime del luogo: il ricordo dell'ex cinema Ariston e la dimensione ludica del museo.