La sede di HZERO

HZERO ha casa nel cuore di Firenze, a cinque minuti a piedi dalla stazione di Santa Maria Novella.

Il plastico ferroviario di oltre 280 mq è oggi ospitato nelle sale di un noto ex cinema fiorentino, riconvertito a museo mantenendone il carattere originale. È un luogo in cui la meraviglia dei treni corre sui binari del tempo, come sequenze di un film in bianco e nero. Una location unica nel suo genere, ricca di suggestioni e personalità: da HZERO le storie sono in continuo movimento.

 

Storia di Piazza degli Ottaviani 2

Imbocchiamo la via lasciandoci alle spalle Santa Maria Novella, appena pochi passi e troviamo una teca sulla destra. Adesso ci sono dei ripiani con i modellini ferroviari esposti, ma non è difficile immaginare che, fino a una ventina di anni fa, quella teca ospitasse le locandine dei film in uscita.

Era il cinema Ariston di Firenze. Le sale cinematografiche hanno aperto le porte per la prima volta nel 1938. Via col vento, Quarto potere, Casa Blanca, 2001: Odissea nello spazio, E.T., Pulp Fiction, Fight Club. Sembra quasi di poter richiamare alla mente le locandine. Poi i proiettori dell’Ariston hanno iniziato a sfarfallare, nel 2000 si sono spenti definitivamente.

Con la chiusura del cinema non si è esaurito il potenziale narrativo e generativo di quel luogo, tutt’altro.

Le porte si riaprono nel 2022. I locali sono trasfigurati. Gli spazi vengono riportati in luce dalla famiglia del marchese di San Giuliano. Il progetto del museo è frutto di un restauro e riadeguamento funzionale affidato all’architetto Luigi Fragola. Al centro della platea viene posizionato uno dei plastici più grandi d’Europa, con oltre 280 mq di binari, montagne e fiumi, castelli e ponti, un paesaggio immaginato e reso reale dall’energia creativa di Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano. Inizia così lo spettacolo di HZERO.

 

Cinema, treno, museo. Un biglietto.

Ieri il cinema, oggi il museo del treno e del modellismo ferroviario. C’è un binario solido che traccia questo percorso, un legame che si sviluppa a partire dal primo film mai proiettato, fino ad arrivare agli ultimi sviluppi della tecnica. Il cinema e il treno hanno dato il via a un secolo nuovo, hanno riscritto le regole del movimento. Immaginate una strada ferrata che scorre come i fotogrammi della pellicola, provate ad ascoltare l’avanzare il suono della locomotiva e quello della cinepresa. HZERO è il luogo in cui accade questo incontro. Ne conserva la memoria, la struttura, la magia della rappresentazione.

Osservando il plastico ferroviario – uno dei più grandi d’Europa – si ha la sensazione di assistere a un vero e proprio spettacolo, si tratta di un’opera di creatività e ingegno registico.

 

Attraversare HZERO

È un po’ come attraversare le tende rosse di un cinema, quelle che separano il dentro e il fuori. HZERO è uno spazio in cui il tempo e le distanze funzionano in modo tutto loro. Il fascino dell’ex cinema si vede nelle curve della volta, nella pavimentazione di marmo, nell’insegna della biglietteria. Una hall trasformata in un primo punto d’incontro con l’arte dei treni: lo shop ospita una selezione di libri per grandi e piccini, volumi d’arte, souvenir, oggetti che raccontano la cultura ferroviaria e la cultura di Firenze, modellini veri e propri. In quella che fu la platea del cinema Ariston, oggi prende vita il protagonista di HZERO: il plastico ferroviario occupa tutta la sala. Un chilometro di binari, mille lampioni. Lo si attraversa, con il corpo e con lo sguardo, lo si vede muovere, mentre le stagioni scorrono sui fondali. Saliamo le scale: dalla galleria si ha una visione d’insieme dell’intera opera, in un colpo di sguardo si accende tutta la magia. E poi ancora la saletta cinema, che conserva lo spirito dell’Ariston, rivela la storia e i retroscena del progetto museale; i movimenti di camera ci permettono di vedere il plastico da prospettive ancora nuove. HZERO è un gioco di primi piani per apprezzare i dettagli e di campi larghi per abbracciare il fascino dello spettacolo nella sua interezza.