Settebello e Arlecchino: i due elettrotreni simbolo della ripresa industriale

Se ti interessa il mondo del fermodellismo, ti farà piacere scoprire nuovi treni, immergerti in epoche diverse e ampliare il tuo bagaglio culturale. Da Hzero, il museo fiorentino dedicato al mondo ferroviario in miniatura, oltre al grande plastico puoi ammirare le riproduzioni dettagliate di alcuni dei treni più iconici e indimenticabili della storia ferroviaria. Qualche esempio? Il modello dell’Elettrotreno FS ETR 300, conosciuto anche come Settebello, e quello dell’Elettrotreno ETR 250, noto anche come Arlecchino per la sua eclettica cromatura interna a scacchi. Due treni che hanno rappresentato il simbolo della ripresa industriale e che hanno lasciato il segno tra gli appassionati di fermodellismo e del mondo ferroviario tutto. Scopriamoli!

Cos'è il treno Settebello?

L’Elettrotreno FS ETR 300 è stato un celebre treno di lusso italiano, famoso per la sua eleganza e la sua velocità. Realizzato in tre esemplari tra il 1952 e il 1959 dalla Società Italiana Ernesto Breda di Sesto San Giovanni a Milano, il treno ETR 300 incarnava tutti gli stilemi del design Made in Italy in virtù del suo inconfondibile allestimento firmato da Gio Ponti e Giulio Minoletti. Per via della sua progettazione esclusiva il treno si è meritato l’appellativo di “Settebello” ispirato alla carta gioco vincente. Raggiungeva una velocità di 160-200 km/h percorrendo la tratta Milano-Roma ed era composto da sette carrozze e da due salottini belvedere (in testa e in coda) di prima classe, dotati di vetro panoramico. La cabina di comando dell’Elettrotreno FS ETR 300 era situata sopra lo spazio passeggeri e gli conferiva un aspetto peculiare, simile a un jet. Ambienti di lusso, servizi ricercati, comfort assoluto: viaggiare sul Settebello significava vivere un’esperienza unica, paragonabile a quella sull’Orient Express. La permanenza dei passeggeri era impreziosita da un personale altamente formato e poliglotta, una carrozza bar e ristorante, una postazione per il telefono e l’aria condizionata. Tuttavia, negli anni ‘70 venne sostituito dal Pendolino, progettato dalla FIAT Ferroviaria, più veloce e improntato alla modernità. L’iconicità dell’Elettrotreno FS ETR 300 Settebello ha fatto sì che dal 2016 la Fondazione FS si è adoperata per recuperare le parti funzionali, estetiche e interne del treno, trasferendo l’ultimo esemplare rimasto alle Officine di Voghera e successivamente alle Officine di Porrena, ad Arezzo. 

Dove vedere un modellino del treno Settebello 

Se ti stai domandando dove poter vedere un modellino del treno Settebello, la risposta è facile: da Hzero. Il nuovo allestimento, recentemente inaugurato dal museo fiorentino dedicato al fermodellismo, porta all’attenzione dei visitatori anche una riproduzione accurata, minuziosa e di grande pregio estetico dell’iconico treno di lusso. Hzero porta avanti un’indagine ampia e stratificata sul mondo ferroviario in miniatura, è un luogo dove poter immergersi completamente in atmosfere multisensoriali e vestire i panni ora di un passeggero, ora di un macchinista, viaggiare con l’immaginazione e vivere una vera e propria esperienza. I modellini esposti, così come il grande plastico che svetta in tutta la sua caparbietà estetica e architettonica, sono opere di grande maestria e tecnica; opere di grande artigianato che possono essere apprezzate non solo dai collezionisti e dagli appassionati, ma anche dai semplici curiosi. 

Alla scoperta dell'ETR 250 Arlecchino 

Al pari del Settebello, un altro simbolo iconico del mondo ferroviario è stato sicuramente l’ETR 250 Arlecchino. Ma cos’è il treno Arlecchino? Che caratteristiche aveva? Realizzato nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma, l’ETR 250 è stato prodotto in soli quattro esemplari. Era un treno elettrico a trazione, che faceva parte della famiglia dei treni Pendolino sviluppati da Fiat Ferroviaria. Era in grado di inclinarsi lateralmente per permettere una maggiore stabilità e velocità nelle curve, migliorando la qualità del viaggio e riducendo i tempi di percorrenza. Il curioso appellativo di “Arlecchino” derivava dalla variopinta colorazione pastello degli arredi interni che contraddistingueva ognuna delle quattro carrozze: verde, giallo/oro, rosso e blu. L'ETR 250 Arlecchino ha prestato servizio su diverse linee ad alta velocità in Italia, fornendo collegamenti veloci ed efficienti tra diverse città. Tuttavia, con l'introduzione di treni ad alta velocità più moderni, è stato gradualmente ritirato dal servizio. Al suo posto, sono stati introdotti treni più avanzati per migliorare ulteriormente la rete ferroviaria ad alta velocità italiana. Ha rappresentato uno dei simboli della ripresa economica del Paese. L’ultimo esemplare è stato restaurato da Fondazione FS e dal dal 2019 effettua viaggi turistici per il pubblico.

Dove vedere il modellino del treno Arlecchino


Affascinante, iconico, avanguardista, il modellino del treno Arlecchino fa parte dello stesso allestimento nelle teche al primo piano del museo fiorentino in cui è possibile ammirare, tra gli altri, anche la riproduzione del treno Settebello. Recarsi al museo Hzero significa introdursi in un’atmosfera immersiva, costellata dal plastico e dai modelli, arricchita da elementi paesaggistici e sonori, esplorare scenari vivi e autentici e godersi dei momenti all’insegna dell’apprendimento, della scoperta e del divertimento. Acquista ora i biglietti online.