Treno e cinema: una storia lunga 150 anni
Cos’hanno in comune i treni e il cinema? Molto più di quello che si possa pensare in un primo momento. Immaginiamo questa relazione come un binario. Due linee che iniziano ad affiancarsi tra il vapore di fine Ottocento, attraversano tutto il secolo scorso e arrivano ad alta velocità fino al presente. Per iniziare a far combaciare i due protagonisti, immaginiamo questa strada ferrata, vediamola scorrere come i fotogrammi di una pellicola. Sentiamo come lo sferragliamento della rotaia si sovrappone al giro della bobina di una cinepresa. Iniziamo il viaggio nella storia dei treni e del cinema, a partire dal loro primo incontro: Parigi, 6 gennaio 1896.
Binari come pellicole: la rivoluzione del movimento
È considerato il primo film mai proiettato: L’Arrivée d’un train en gare de La Ciotat (L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat). In soli 45 secondi di girato, Auguste e Louis Lumière hanno inaugurato il sodalizio tra treni e cinema. Si tratta di un 33mm in bianco e nero, muto. La leggenda narra che tanti dei primi spettatori riuniti nel piccolo cinematografo parigino abbiano abbandonato la sala ancor prima della fine.
La cinepresa è posizionata a fianco dei binari di una piccola stazione in Provenza. È un’inquadratura angolata, particolarmente profonda. Dal fondo si vede arrivare una locomotiva a vapore. È sempre più vicina, fino a coprire tutta l’inquadratura, e non sembra fermarsi. Quel treno non travolse la sala – come avevano temuto gli spettatori più coinvolti – ma segnò l’inizio di una nuova epoca.
Il treno e il cinema sono le due novità che segnano l’ingresso culturale nel Novecento, il secolo della meccanica e dell’industrializzazione. Ad unirli, un minimo comune multiplo: la rivoluzione del movimento.
Un altro punto chiave del rapporto tra treni e cinema è la narrazione. Se il film è uno dei medium più nobili (la settima arte) e fortunati per raccontare storie, le stazioni sono fin dall’inizio un’arena dall’incredibile potenziale immaginativo. Sono luoghi di partenze e di arrivi, di addii e ricongiungimenti – punti di snodo narrativi ed emotivi. Non deve stupire dunque la ricca collezione di treni diventati iconici sulla pellicola, di film in cui locomotive e stazioni si contendono con gli attori il ruolo di protagonisti.
Biglietti sold out! I treni più celebri del cinema
Sulle carrozze dei set sono nati amori incondizionati e travagliati, si sono ritrovate le speranze e accesi i conflitti, si sono compiuti delitti efferati e alimentate paure, sentimenti, leggende. Le stazioni e i treni sono stati di grande ispirazione per il cinema e non solo: hanno contribuito in modo determinante alla creazione dell’intero immaginario cinematografico. Se potessimo fare un viaggio filmico-ferroviario a partire dall’iconico L’Arrivée d’un train en gare de La Ciotat per arrivare ad oggi, ecco le stazioni più interessanti che incontreremmo lungo il percorso.
- Il Treno, 1964, John Frankenheimer
Le Train è un capolavoro del cinema francese che si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale. La trama ruota attorno alla lotta disperata per impedire che un treno carico di opere d’arte rubate dai nazisti raggiunga la Germania. Diretto magistralmente da John Frankenheimer, il film crea una tensione costante mentre il treno – carico di reperti inestimabili – sfreccia attraverso la campagna francese. L’interpretazione magistrale di Jeanne Moreau e Burt Lancaster trasmettendo un senso di urgenza e dramma che rimangono incisi nella memoria dello spettatore.
- Assassinio sull’Orient Express, 1974, Sidney Lumet
Una pietra miliare del giallo, in uno dei treni più famosi del cinema. Basato sul celebre romanzo di Agatha Christie, la pellicola ci catapulta nel lusso e nell’eleganza dell’iconico treno Orient Express. La storia segue il detective Hercule Poirot, interpretato in modo magistrale da Albert Finney, mentre cerca di risolvere un omicidio misterioso di cui i sospettati sono i passeggeri del treno. La maestosa ambientazione a bordo dei vagoni crea un’atmosfera di tensione e mistero unica nel suo genere. Il regista Sidney Lumet illumina la fascinazione del viaggio in treno, supportato da un cast memorabile, tra cui Ingrid Bergman, Sean Connery e Lauren Bacall.
- Il Treno più pazzo del mondo, 1976, Arthur Hiller
Da un classico del giallo ci dirigiamo verso il genere della commedia slapstick. Il Treno più pazzo del mondo è un film che ha fatto da canone, un esempio eccellente di come da un viaggio in treno possano scatenarsi una serie di situazioni esilaranti. La trama segue un gruppo di personaggi eccentrici e bizzarri che si ritrovano a bordo di un treno a vapore in viaggio attraverso l’America del Nord. Gli episodi comici si susseguono a ritmo serrato, dall’inaspettato al surreale. Il regista Arthur Hiller cattura il lato folle e imprevedibile del treno, facendone emergere il potenziale comico.
- The Polar Express, 2004, Robert Zemeckis
Se parliamo di cinema ferroviario, non possiamo non citare un film che incanta bambini e adulti, che aggiunge al fascino dei treni la magia del Natale. Basato sul libro illustrato di Chris Van Allsburg, il film d’animazione trasporta gli spettatori in un viaggio incredibile a bordo del Polar Express, il treno magico diretto al Polo Nord. La combinazione di animazione straordinaria, narrazione coinvolgente e atmosfera natalizia rende The Polar Express un classico moderno che celebra la magia dei treni, un incanto a cui i più piccoli sono particolarmente sensibili.
- Transsiberian, 2008, Brad Anderson
Il nostro viaggio ci porta nella vastità della Russia, a bordo di un treno leggendario. Transsiberian è un thriller psicologico che segue una coppia di viaggiatori, interpretata da Woody Harrelson ed Emily Mortimer, mentre attraversano il cuore della Russia. Quello che inizia come un viaggio per ritrovare la complicità di coppia si trasforma rapidamente in un incubo quando i due si ritrovano coinvolti in un omicidio. Il treno diventa un microcosmo oscuro e misterioso in cui le vere identità si rivelano e la tensione aumenta con l’incedere della locomotiva. Il regista Brad Anderson sfrutta il contesto ferroviario come arena perfetta per una storia inquietante e ardente.
- Snowpiercer, 2013, Bong Joon-ho
Sette anni prima della consacrazione con i tre oscar per Parasite nel 2020, il regista sudcoreano Bong Joon-ho ha portato sul grande schermo un film distopico, visionario, quasi claustrofobico per quanto coinvolgente. Siamo in un futuro in cui il mondo è coperto da una glaciazione inarrestabile. Gli ultimi superstiti dell’umanità viaggiano a bordo del treno Snowpiercer, suddiviso in rigide classi sociali. Il treno diventa un microcosmo di disuguaglianza, oppressione e ribellione. Un’allegoria per esplorare temi sociali e politici dolorosamente attuali. Il film offre un’analisi delle dinamiche umane nel perimetro chiuso e in costante movimento di un treno sui binari.
Museo HZERO: le sale del cinema, lo spettacolo del treno
Nel pieno centro di Firenze c’è un luogo in cui abitano il cinema e il treno. Se fino ad ora li abbiamo visti come mondi paralleli, è arrivato il momento di parlare di un vero e proprio punto d’incontro. Si tratta di HZERO – il museo del modellismo ferroviario. Nato negli spazi dell’ex cinema Ariston di Firenze, ospita oggi uno dei plastici del treno più grandi d’Europa. Ogni giorno, in oltre 280mq di paesaggio, vanno in scena centinaia di treni in infinite direzioni e narrazioni. Attraversano ponti, città e gallerie, rettilinei e punti di svolta, raccolgono storie, trasportano personaggi, ispirazioni, sogni. Entrare nella platea di HZERO è un po’ come attraversare il tendone rosso di un cinema: ci si trova in un luogo altro, in cui tempo e distanze funzionano in modo diverso. È uno spettacolo in prima fila – adatto a tutti – sulla magia del movimento, la stessa che muove rotaie e cineprese di tutto il mondo, da oltre 150 anni.